La Suprema Corte ha affermato, con riferimento al reato di cui all’art. 600 quater cod. pen., che nel concetto di detenzione di materiale pedopornografico rientra anche disponibilità di file fruibili, senza limiti di tempo e di luogo, mediante accesso ad un archivio virtuale integralmente consultabile con credenziali di autenticazione esclusive o comunque note a chi le utilizzi.

Cassazione penale, Sez III, Sent. n. 4212 del 19 gennaio 2023.