E' configurabile il reato di maltrattamenti in famiglia anche nei confronti del coniuge separato che attraverso persecuzioni telefoniche, ingiurie, minacce, violenze private, ha reso abitualmente dolorosa la relazione con la moglie e i figli.

A parere della Cassazione il reato di cui all'art. 582 cod. pen. sussiste anche in assenza di convivenza e, conseguentemente, anche per i soggetti non conviventi legati da vincoli che nascono dal matrimonio o dalla filiazione.

Pertanto il reato persiste anche in caso di separazione legale, tenuto conto del fatto che tale stato, pur dispensando i coniugi dagli obblighi di convivenza e fedeltà, lascia tuttavia integri i doveri di reciproco rispetto, di assistenza morale e materiale nonché di collaborazione.

Cass. Civ., sez. VI penale, sent. 24 gennaio 2018 n. 3356